E FU COSI’ CHE PARLO’ Dacia Valent: con lingua biforcuta AUGH!!
La menzogna fatta carne
di Lisistrata
http://www.shockvillage.com/cgi-bin/tgfhydrdeswqenhgty/index.cgi?action=viewnews&id=558
Non c’è nulla da fare Dacia Valent ama dare spettacolo, e come le riesce bene… anche quando non è lei a scrivere i suoi pezzi, ma d’altra parte il quadrunvirato di Allah veglia e opera ed allora cosa di meglio proporre se non un concerto, con la solita trita e ritrita solfa velenosa e di mefitiche ignobiltà rivolte a chi non la pensa come lei e i suoi amici muslim? Il tutto abbondantemente condito con il solito eloquio volgare che spazia dalla vagina al culo
Eccola nuovamente all’opera nel lavoro che preferisce e che ben le si attaglia: “il catone censore” per condannare le altrui malefatte abilmente condite con le proprie spudorate mezogne, infatti la signora Valent, che non è razzista poco, rinnega le sue origini chiudendo all’interno della sua carrozza di tespi, quelli che sarebbero i mostri che vuole sottoporre alla pubblica gogna, degna degli antri oscuri di cui vaneggia nel suo blog.
Qui di seguito troverete il suo ultimo post scritto con la solita vomitosa malignità indirizzata a una “rivale” che agli occhi della Valent potrebbe anche essere solo colpevole di avvenenza e di aver ottenuto il successo in ambito pubblico, quello che lei insegue ormai inutilmente da anni. Colpisce il disprezzo con cui si accanisce con tutto il suo cuore di somala, che ripudia persino la propria nascita e non si capisce nemmeno il suo razzismo all’incontrario, visto che usa termini come “sporchi negri” e nega di essere nata a Mogadiscio, infatti si vanta, con uno dei soliti trucchi linguistici, a cui è abituata a fare ricorso di essere rampolla di una genìa di italiani, ovviamente categoricamente al maschile, perché della madre, in questa circostanza, ignora di averne avuta una, altrimenti il suo “pezzo” frutto delle vantate forme d’arte in cui si diletta, non avrebbe ottenuto l’effetto che voleva imprimergli.
E’ squisitamente istruttivo vedere la foga con cui questa eroina muslimbarbuta accusa di falsità la deputata olandese Ayaan Hirsi Ali, per il falso a cui avrebbe fatto ricorso per sfuggire ai suoi persecutori, ma che importa alla Valent, che glie ne cala a lei dei problemi altrui? Lei che si pascia del male e del caos che genera con le sue falsità, le sue continue accuse, incursioni negli ambiti della vita privata degli altri, lei che si scaglia contro persone colpevoli solo di parlare chiaro e di non avere paura della gente che come lei si arroga il diritto di decidere dell’altrui destino. Lei che di falsi nomi se ne intende e non soltanto di quelli, considerata la sua propensione ad utilizzare la menzogna, quando nelle sue incursioni in rete ricorreva all’utilizzo di nomi falsi di persone esistenti. Quando per sua stessa orgogliosa ammissione, da poliziotta infedele, la sapeva lunga sul come favorire il procurarsi dei permessi di soggiorno, ad immigrati islamici, che grazie alle sue “autorevoli cure e mediazioni” avrebbero ottenuto la scorciatoia del rifugiato politico, in mancanza della quale altrimenti sarebbero stati rimpatriati. (che lei usa dire deportati.)
Ma se a produrre falsi non c’è la sua mediazione e manca il suo zampino, allora questo non va bene, non è più lecito se non è stato chiesto il suo illuminato parere, ed allora quale migliore occasione per sputare addosso alle debolezze altrui e nascondere le proprie vigliaccate, se non questa.
Dopo aver letto tale campionario di cattiverie, come non pensare per logica deduzione che nell’antro nero della sua anima la signora Valent non si auguri la rimpatriata, (A lei la cittadinanza gliela tolgono eccome. Scrive parlando della Ayaan Hirsi ) cioè la deportazione della sua rivale, tanto strumentalmente criminalizzata, nella nemmeno tanto remota speranza che finisca nelle amorevoli braccia degli assassini, che certamente l’attenderanno al suo rientro nella patria della Valent, la stessa patria che lei ora rinnega.
Certo che leggendo il suo pezzo, non si può fare a meno di porsi delle domande se per esempio non soffra di dementhia senile o abbia vuoti di memoria, o peggio ancora sdoppiamenti di personalità in conflitto fra loro, dato che è stata lei stessa ad autoproclamarsi a suo tempo, orgogliosamente somala e di origini nobili per giunta, “principessa” ha sempre sostenuto di essere, oltre che vantarsi della storia del suo processo per gli inesistenti casi di rifugiati politici e sul quale ha dichiarato che era pronta a rifare le stesse cose, indipendentemente dal giudizio della magistratura.
[color= Purple]Un fulgido esempio di rispetto delle leggi e della comunità italiana alla quale lei appartiene, ma che non dimentica mai di disprezzare.
Lisistrata
Eccovi la verità sulla nascita della ex ex ex, alla luce della quale occorre fare una precisazione: mente a tutti nel suo blog o ha mentito a tutti nel Parlamento Europeo oltre che in quello Italiano???
Dacia VALENT
Non-attached
Member Italy
Rifondazione comunista
Born on 12 February 1963, Mogadiscio (Somalia)
Ma non credetemi sulla parola, verificate qui
http://www.europarl.europa.eu/members/archive/alphaOrder/view.do?language=EN&id=1066
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